Il governo alla prova della manovra: primo scontro sul decreto legge fiscale, poi il dibattito si sposterà sul disegno di legge di Bilancio.
Non solo Ilva. Il governo si avvicina alla resa dei conti anche per quanto riguarda la manovra economica. La maggioranza deve fare i conti con gli emendamenti presentati dalle opposizioni, ma a preoccupare sono soprattutto quelli che porteranno la firma delle forza politiche che fanno parte della coalizione giallorossa.
Manovra, il governo alla prova degli emendamenti: primo esame di maturità per la maggioranza
L’11 novembre scade il termine per presentare gli emendamenti al decreto legge fiscale e il governo potrà fare il punto della situazione anche per quanto riguarda la tenuta della coalizione.
Uno dei punti critici resta l’uso del contante e, di conseguenza, le sanzioni per i commercianti che rifiutano di accettare il pagamento elettronico.
Il caso Ilva fa ‘irruzione’ nella manovra
La manovra risentirà anche dell’Ilva, al punto che Italia Viva di Matteo Renzi sarebbe pronta a presentare un emendamento per la reintroduzione dello scudo penale per ‘ex Ilva. Una proposta che non piace al Movimento 5 Stelle.
C’è l’accordo sulla moratoria fino al 6 marzo per i seggiolini anti abbandono
Non dovrebbe invece creare particolari problemi l’emendamento del Pd per la moratoria fino al prossimo sei marzo per le persone che non installano i seggiolini anti-abbandono in auto (di seguito i dettagli della proposta del Pd).
Il disegno di legge di Bilancio: plastic tax, sugar tax e auto aziendali i temi nevralgici
Il governo dovrà poi fare i conti con il disegno di legge di Bilancio. In questo caso il termine ultimo per gli emendamenti è fissato al prossimo 16 novembre ma non è escluso che possa slittare. Su questo testo sono previste discussioni accese e modifiche strutturali rilevanti. I nervi scoperti restano la tassa sulla sulla plastica, quella sullo zucchero e quella sulle auto aziendali. Le modifiche costringeranno il governo a rivedere i piani per ottenere le coperture necessarie.